“Il macramè è una delle pochissime tecniche irriproducibili industrialmente, un merletto creato secondo un’antica tecnica marinara, con filati intrecciati e annodati tra loro, senza l’ausilio di aghi o uncini.”
Questa la definizione da dizionario, ma il macramè è molto di più, è una tecnica elegante, dai risvolti inaspettati.
Il susseguirsi di nodi sempre uguali, che insieme creano disegni e composizioni sempre diverse, per estetica e funzione, diventano quasi una meditazione zen, un mantra che porta al dialogo interiore.
Daniela Nosella
Mi chiamo Daniela e vivo Spilimbergo. Ma dico subito che le mie origini sono Venete, della “piccola Venezia” del Veneto Orientale: Portogruaro, che mi ha cresciuta con modalità tipicamente veneziane. Quindi apertura e giovialità e amore per la chiacchiera.
Rimanendo sempre nell’antica Patria del Friuli, mi sono spos(t)ata a Spilimbergo, dove apprezzo rigore e sincerità delle persone, anche se la mia cadenza della lingua è sempre piuttosto veneziana. Non parlo il friulano, altrimenti faccio troppo ridere. Ma ci provo ugualmente.
Per il mio macramè prediligo il cotone naturale perché mi piace pensare che chi sceglie una mia creazione abbia bisogno di circondarsi di quella quiete che solo la bellezza della natura può dare.
I nodi per me non sono semplici intrecci ma hanno un significato davvero intimo: ricordo che una nonna in particolare faceva un nodo al fazzoletto (si usavano solo quelli in stoffa anni fa) quando doveva ricordare una cosa il giorno dopo…
…mi piace pensare che i miei nodi servano a ricordare d’essere felici.
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